“Fare gioco” nel Burraco significa sviluppare una capacità di osservazione tale da poter condurre il gioco nel migliore dei modi e vincere la partita.

L’espressione “fare gioco” racchiude tutta una serie di abilità e di capacità utili a condurre positivamente a termine una partita. Si tratta di espedienti e accortezze che non possono essere acquisite con la teoria, ma di tecniche che si sviluppano con la pratica del gioco.

La capacità di “fare gioco” diventa fondamentale quando ci si cimenta in partite complesse come per esempio accade nei tornei di Burraco. Prima di analizzare in cosa consista esattamente il “fare gioco” andiamo a vedere quali sono le regole e le tappe principali del gioco.

Tappe principali del gioco

Lo svolgimento del gioco si propone il raggiungimento di tre obiettivi. Il primo obiettivo del gioco è fare in modo che uno dei due giocatori della coppia rimanga senza carte e raccolga quindi uno dei due mazzetti preparati ad inizio partita.

  1. Quest’azione si dice “andare a Pozzetto” e può avvenire in due modi diversi: “andare a Pozzetto al volo”: ovvero riuscire a calare tutte le carte in mano senza scartarne nemmeno una. Questa operazione consente di giocare direttamente il pozzetto in un solo turno, senza passare la mano.
  2. Andare a Pozzetto con lo scarto”: andare a pozzetto con lo scarto significa calare le carte in mano e scartare l’ultima (che può anche essere Pinella o un Jolly). In questo secondo caso prima di giocare il pozzetto si dovrà attendere il turno successivo.

Il secondo obiettivo del gioco è quello di formare una combinazione di sette o più carte disposte in scala chiamato appunto “burraco” (da cui il nome del gioco). Se nella scala del burraco sono presenti un Jolly o una Pinella il burraco si dice “sporco” e vale solo 100 punti anziché 200.

L’obiettivo ultimo è quello di terminare tutte le carte prima dell’avversario (oppure della squadra avversaria nel caso si giochi a coppie) e quindi di chiudere così la partita. Nella fase finale non è possibile scartare Jolly o Pinella.

Le accortezze del fare gioco

Cerchiamo adesso di capire quali siano le competenze più utili comprese nel “fare gioco”. La prima accortezza da assimilare, e probabilmente la più importante, se si vuole imparare a “fare gioco”, è la capacità di tenere sotto controllo le carte che mano a mano escono.

Riuscire a memorizzare le carte in uscita è fondamentale per condurre una giocata vincente perché consente di evitare di scartare delle carte che potrebbero essere utili ai nostri avversari.

Sempre secondo questa logica, se avremo sviluppato un’ottima capacità di memoria e un’eccellente soglia di attenzione, saremo in grado di prevedere quali carte possa avere in mano il nostro compagno di squadra e agire quindi di conseguenza, mirando ad anticipare il più possibile la chiusura del gioco.

Saper “fare gioco” non è un’abilità che si può insegnare né tanto meno costituisce un insieme di regole che è possibile studiare e apprendere teoricamente. L’unico modo per essere in grado “di fare gioco” è di maturare, grazie all’esperienza, tutta una serie di escamotage che potremmo definire come “trucchi del mestiere”.

In conclusione, se vuoi diventare bravo a “fare gioco” quello che puoi fare, oltre a fare tanta pratica, è impegnarti per migliorare la tua memoria visiva e la tua capacità di attenzione.

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