In ogni gioco che si rispetti le regole sono il pane del nostro divertimento. Necessario ed importante conoscerle e saperle mettere in pratica, senza distrazioni. Che siano più semplici o più complesse esse rappresentano le fondamenta di ogni gioco e per ovviare ad un problema di memoria basterà avere un quadernino sul quale appuntare tutte le criticità o difficoltà via via incontrate.

Una parte essenziale delle regole è rappresentato dalle parole con le quali identifichiamo alcuni passaggi di gioco o nello specifico alcune carte fondamentali al gioco stesso, ciò che potremmo definire “glossario del gioco”. Conoscere il gergo tecnico del gioco è una “conditio sine qua non”. Il gioco del burraco, famoso per le sue regole semplici e divertenti, possiede una propria nomenclatura, che scopriremo insieme in questo articolo.

Partiamo da alcuni elementi base comuni a molti giochi di carte: il nostro compagno si chiamerà “socio” e con lui potremo creare “la linea” ovvero un’allenza che prevede lo scontro con un’altra coppia; i giocatori nella loro totalità saranno parte del “tavolo” di gioco. Rispolverate queste semplicissime nozioni, siete pronti ad entrare nel vivo delle parole amate dal burraco?

Il primo passaggio per iniziare il gioco è quello di “smazzare“, cioè distribuire le carte nei vari “mazzetti”, insieme di carte da destinare ai giocatori; sarà opera del “Mazziere”. Il primo giocatore “pescherà”, ovvero prenderà la carta coperta dal tallone dal mazzo di carte disposto al centro del tavolo.

Lo stesso giocatore prima di passare il turno, dovrà “scartare” una carta ritenuta inutile dal proprio mazzetto. Il cumulo delle carte scartate rappresenta il “monte degli scarti“, il quale può essere “raccolto”. “Aperti i giochi”, quando si mostrano mostra le proprie “scale” di carte sul tavolo, a carte terminate si accederà ad un altro mazzo detto “pozzetto“, un aiuto che il giocatore ha per completare i giochi e fare “burraco”.

Il “pozzetto” può essere preso “volando”, ovvero senza scartare alcuna carta ma rimanendo padrone dei giochi. Importante “Fare gioco”, ossia legare carte e combinarle in scale in sequenza o “combinazioni” (scale della medesima carta). Il maggiore aiuto che il giocatore ha a disposizione per fare “burraco” sarà il jolly o la “pinella“, la carte 2 di qualsiasi seme. L’insieme di jolly e pinelle sarà detta “Matta“. Per “gioco” si intende la totalità delle “mani” (turni) effettuate.

La qualità del gioco e il valore aggiunto in termini di punti (ogni carta corrisponde ad un determinato punteggio) è data dalla natura dei burrachi effettuati. Il burraco varrà di più se “pulito“, ovvero scala ordinata di almeno 7 carte dello stesso seme o di seme differente, senza matta. In caso contrario parleremo di “burraco sporco”. ”

Pulire” un burraco è possibile in presenza di una pinella che sia dello stesso seme della scala in cui viene inserita. Altro passaggio fondamentale per totalizzare un alto numero di punti è la “Chiusura“, fatto almeno un burraco si potrà procedere a scartare l’ultima carta del pozzetto, facendo “pagare” all’avversario le carte non ancora giocate. La somma del loro valore verrà, infatti, decurtata dai punti totali calcolati a fine turno.

Ora avrete tutte le informazioni necessarie per comprendere in pieno il gioco del burraco e divertirvi con amici o avversari. Ricordate di disporre le vostre carte a “ventaglio“, cioè mostrando ai vostri avversari il numero delle carte che avete in mano. Tale disposizione sarà utile anche a voi per meglio visualizzare le scale.

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